Se non vuoi installare un condizionatore a parete, oppure hai delle stanze che non sono climatizzate, allora puoi usare un condizionatore portatile. Come tutti gli strumenti che devono adattarsi a situazioni diverse, anche il condizionatore portatile ha i suoi lati positivi e quelli negativi. Ovviamente l’aspetto positivo è che puoi spostarlo di stanza in stanza e rinfrescare a giro i vari ambienti di casa. E poi non hai la necessità di dover chiamare un installatore specializzato, che forerà il muro e poi caricherà il gas. Anche la spesa iniziale è vantaggiosa rispetto ad un impianto fisso, perché costa molto meno e non comporta spese di installazione. Un condizionatore portatile lo acquisti, apri la confezione, lo posizioni dove vuoi e lo accendi.
Sulla collocazione però cominciano ad apparire le prime note dolenti. Un condizionatore portatile, per funzionare, necessita di una presa verso l’esterno, dove collocare la bocca di uscita del suo tubo.
Una manichetta di 10 o 12 centimetri di diametro, che servirà a scaricare l’aria calda e umida che ha raccolto nella stanza. Una volta si forava il vetro della finestra, ma oggi esistono delle soluzioni più pratiche, molto semplici da montare e smontare, che non ti obbligano ad intervenire in maniera radicale sui vetri o sulle pareti. Questo non toglie che, tra le caratteristiche negative, tu debba mettere in conto anche il fatto che si tratta di una macchina più ingombrante e più rumorosa di un condizionatore a parete. Infatti, con un condizionatore portatile, hai in casa anche il compressore che invece, in un impianto fisso, è montato fuori. A questo punto è molto importante, anche per non prendere delle fregature, conoscerlo meglio e capire come funziona.
Come Funzionano i Condizionatori Portatili
Un condizionatore portatile funziona in modo simile al frigorifero di casa, con la differenza che la cubatura da rinfrescare è maggiore. Ovviamente il frigo, dovendo agire su un paio di metri cubi, fa meno rumore di un condizionatore, che invece ne deve raffreddare 30 o 40.
Il sistema di refrigerazione si basa sul liquido che circola nei suoi tubi. Si tratta del liquido refrigerante che, durante il percorso, subisce due fasi alterne, a causa di un evaporatore e di un condensatore. Il primo lo porta ad uno stato gassoso, grazie ad un allargamento della sezione del tubo e della diminuzione della pressione. Il secondo, invece, lo comprime in un tubo a sezione più stretta e lo riporta allo stato liquido. Ovviamente c’è una ragione per costringere questo gas alle trasformazioni che abbiamo descritto.
Questa doppia azione sul gas fa in modo che esso assorba il calore di casa e lo liberi all’esterno. Infatti, quando il gas torna velocemente al suo stato naturale di corpo aeriforme assorbe calore, per una normale legge di fisica. In questa fase non occorre nient’altro che dargli sfogo in uno spazio maggiore. Questo gas caldo però, ad un certo punto del percorso, incontra il compressore che lo fa diventare liquido e innalza la sua temperatura oltre il limite di quello che può essere il caldo esterno. A questo punto il gas trasformato in liquido rovente entra in contatto con l’aria di fuori, grazie al tubo, e si raffredda quanto basta per tornare dentro casa e riiniziare il ciclo.
Se la fase di espansione è naturale, la fase di compressione viene forzata dal compressore. Risulta essere proprio questo elemento, quando è in funzione, a causare il rumore invadente e fastidioso del condizionatore portatile. Poi c’è da considerare anche la sua capacità di raffreddamento. Alcuni tipi, infatti, come gli aria acqua, sono più efficaci di altri.
I condizionatori più comuni sono quelli definiti aria aria. Questi utilizzano l’aria esterna per rilasciare il calore in eccesso prima di fare tornare il gas in casa. Ma ci sono dei modelli, chiamati aria acqua, che riescono a raffreddare di più e più velocemente il liquido rovente, immergendo il tubo che lo contiene in un serbatoio d’acqua. Quest’acqua, a contatto con il tubo caldo, evapora e viene liberata all’esterno, sempre grazie al tubo di scarico. Il risultato è decisamente migliore, ma sei costretto a controllare continuamente il livello dell’acqua e rimboccarlo quando si svuota. Un condizionatore portatile però non si limita a rinfrescare l’aria della stanza, ma riduce notevolmente anche il tasso di umidità, funzionando anche da deumidificatore.
Il tubo di un condizionatore portatile, come è logico, è essenziale ma è anche un impiccio. Per questa ragione molti consumatori cercano dei condizionatori portatili senza tubo, sperando di liberarsi da questo fastidio. Purtroppo è solo un’illusione perché, come abbiamo potuto vedere, per un condizionatore il collegamento con l’esterno di casa è indispensabile. Quindi, se acquisti un condizionatore portatile senza tubo, ti trovi in mano solo un ventilatore che, se va bene, ha anche una vaschetta rinfrescante, da riempire continuamente di acqua fredda. Ma il risultato è molto limitato e, alla fine, l’acqua si scalda e tu ti stancherai di sostituirlo.
Condizionatore Portatile e Deumidificazione
La funzione di deumidificatore adotta un meccanismo simile ma separato dal refrigeratore. Si tratta di un sistema che in molti casi usa il tubo di scarico, anche se potrebbe farne a meno. Questo impianto di deumidifica è molto più piccolo e meno potente del refrigeratore. Esso genera un circuito caldo freddo caldo, che fa condensare l’umidità presente nella stanza e la porta allo stato liquido. Quest’acqua, infatti, grazie a questo sistema, viene sottratta all’aria e raccolta in una tanica. L’aria deumidificata può tornare in circolo, mentre l’acqua della tanica può essere scaricata nelle acque bianche.
Lo scarico di quest’acqua può verificarsi secondo due sistemi differenti. Ci sono i modelli a drenaggio continuato e quelli che la eliminano per evaporazione.
-Condizionatori portatili a drenaggio continuato
I condizionatori portatili in funzione di deumidifica, che usano un sistema a drenaggio continuato, scaricano l’acqua in una tanica esterna, grazie ad un tubo più piccolo e differente da quello che serve per scaricare il calore all’esterno. In questo caso ti basta prendere il recipiente quando è pieno e svuotarlo nel lavandino.
-Condizionatori portatili ad evaporazione
I condizionatori portatili, quando funzionano come deumidificatori a evaporazione, hanno un sistema che porta l’acqua raccolta a cento gradi. A questo punto essa si trasforma in gas ed evapora automaticamente all’esterno. In questo caso il vapore per uscire attraversa il tubo principale. Un sistema che ti evita di svuotare continuamente la tanica, ma ti obbliga a tenere montato il tubo esterno. Nel primo caso, invece, il condizionatore portatile, acceso in modalità di deumidificatore, può funzionare senza.
Il deumidificatore portatile per funzionare non ha bisogno solo del circuito di refrigerazione e del tubo. C’è anche un sistema di diffusione dell’aria e un modulo di filtraggio.
-Le ventole
Le ventole sono almeno due e hanno il compito di distribuire l’aria nella stanza. La prima serve a immettere l’aria raffreddata e deumidificata nella stanza. La seconda a spingere l’aria calda verso il tubo che la convoglia all’esterno.
-I filtri
I filtri servono a bloccare la polvere presente nell’aria che entra in contatto col circuito. Una precauzione che serve a preservare la funzionalità dell’apparecchio, oltre che la garanzia che l’aria che torna in circolo sia più pulita di quella che è entrata. Ovviamente i filtri vanno smontati e puliti regolarmente o il condizionatore portatile perde potenza ed efficacia.